Dalla fine del 300 e per
tutto il 400 in Italia si affermo' un nuovo modello educativo delluomo,
microcosmo che riflette in se' il macrocosmo.L'educazione umanistica avvertiva l'esigenza
di formare l "uomo integrale", cioe' lanima e il corpo
dellindividuo: lo studio dei classici, per mezzo della conoscenza degli esempi degli
antichi, costitui' uno straordinario stimolo ad esprimere gli aspetti piu' nobili della
personalita'. Per questa ragione il riposo dalle attivita' ordinarie (otium) veniva
dedicato agli studia humanitatis, le litterae humanae, e l'educazione
liberale era considerato lo strumento ideale per formare l'uomo completo.
Secondo il modello educativo degli umanisti luomo doveva essere anche un buon
soldato. La professione delle armi era un ideale della vita attiva (negotium), il successo
nella quale dipendeva dalle qualita' personali, cioe' dal coraggio, dallardimento,
ma, soprattutto, dalla prudenza e dalla disciplina militare (vedi, per esempio, il
"ritratto" di Federico da Montefeltro ne "Il Cortegiano", 1,2).
Nel tardo Medioevo e nel Rinascimento il mondo cavalleresco conserva grande ascendenza
in Italia: con la nascita delle corti principesche, lonore e il fasto cavalleresco
diventano il segno politico ed estetico del potere signorile.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
E. Garin, Leducazione umanistica in Italia, Laterza, Bari, 1949.
AA.VV. Guerra e guerrieri nella Toscana del Rinascimento, Edifir, Firenze, 1990.
M. Mallet, Il condottiero, in E. Garin (a cura di), Luomo del
Rinascimento, Laterza, Roma-Bari, 1991.