3 commenti su “Insegnanti di sostegno. Un intervento di di Dario Ianes”

  • Che l’intervento degli insegnanti di sostegno debba essere ben curato e non debba separare gli alunni, è vero. Però secondo me non è sufficiente che girino per le classi come consulenti tecnici. Talvolta gli alunni in difficoltà hanno veramente bisogno di un intervento mirato, di lavorare in piccolo gruppo (con ciò non intendo un gruppo di soli handicap). Secondo me una soluzione soddisfacente può essere quella di creare dei piccoli gruppi misti (non di livello), anche a rotazione, in modo che i ragazzi più deboli abbiano la possibilità di essere ascoltati e seguiti meglio e quindi si sentano anche più a loro agio per poter esprimersi.

    Arrivederci.

  • Sì, sono d’accordo.

    Ora la saluto. Devo sistemare un po’ di materiale sulla rivoluzione francese.

    Comunque per quanto riguarda il sostegno, le figure non devono scomparire e si deve lavorare in stretta sinergia tra insegnanti curricolari e specializzati. Chiaro che il ragazzino con difficoltà non va reso “diverso”, ma necessita di delicati interventi. L’insegnante è davvero bravo/a quando riesce a tirar fuori da loro il meglio rendendosi quasi invisibile; il che richiede non di sparire, ma anzi il massimo impegno e un grande lavoro. E’ difficile…, ma ne parleremo un’altra volta.

    Buona serata.

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