ELOGIO DELLA FORMICA
Gli autori antichi sono sempre stati affascinati dagli insetti sociali in particolare dalle api e dalle formiche. Questi piccoli insetti spesso esemplificavano perfettamente l’idea di una società giusta e ordinata, di una società perfetta.
Eliano afferma addirittura che le formiche non hanno avuto bisogno di Isomaco, il protagonista dell’Economico di Senofonte, e di Socrate per amministrare perfettamente il loro formicaio, una costruzione superiore alle meraviglie egiziane e cretesi.
Claudio Eliano, La Natura degli Animali, VI, 43:
«Gli storici celebrano i cunicoli sotterranei delle tombe degli Egiziani; essi e la stirpe dei poeti esaltano anche certi labirinti cretesi. Ma costoro non conoscono ancora i vari sentieri che le formiche tracciano scavando sotto terra, pieni di curve e di giravolte. Con intelligenza, esse, mediante tortuosi passaggi, rendono la loro dimora sotterranea di difficile accesso o completamente inaccessibile a tutti gli animali che la vogliono insidiare. La terra che estraggono scavando, la pongono intorno alla buca d’entrata del formicaio, come fosse un muro e una barriera, affinché l’acqua che scende dal cielo non possa facilmente sommergerle o sterminarle tutte quante o la maggior parte. Con grande perizia costruiscono pareti divisorie, in modo da sperare le celle tra di loro e, come avviene per le case di lusso, la loro dimora è costituita da tre appartamenti: nel primo, l’androne, abitano i maschi con le loro femmine; nel secondo, il gineceo, ci sono le formiche gravide che generano la prole; il terzo locale lo usano come magazzino e deposito per i semi che hanno raccolto. E né Isomaco né Socrate, che si sono occupati del modo di amministrare in modo invidiabile l’economia domestica, sono qui a insegnare loro queste cose…»
Questo è un passo della La Natura degli animali di Claudio Eliano. Edizione BUR a cura di Francesco Maspero.
Claudio Eliano, autore del II secolo d.C. piuttosto anomalo: un latino che scrive in un greco così buono da essere soprannominato “lingua di miele”, un sofista che rifiutava di declamare in giro; un paradossografo puntiglioso; un ipocrita moralista; di lui ci sono rimaste principalmente due opere “La natura degli animali” e le “Storie Varie”.
Della “La natura degli animali” c’è solo l’edizione BUR oramai fuori stampa e difficile da trovare.
Delle “Storie Varie” è in commercio l’edizione Adelphi, però priva del testo greco a fronte.